Ad oggi, la poliomielite è una malattia quasi del tutto eradicata grazie agli sforzi compiuti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
La maggior parte dei vaccini antipolio è prodotta da virus inattivati.
L’OMS, per evitare una eventuale, e disastrosa, contaminazione dovuta al rilascio dei ceppi altamente virulenti coltivati nell’impianto di produzione ha recentemente raccomandato per la produzione del vaccino anti-polio l’uso di ceppi di Sabin attenuati individuando tale opzione come più sicura, anche se è noto come questo tipo di ceppi possano revertire ad una forma trasmissibile.
Recentemente, alcuni ricercatori hanno sfruttato le nozioni di virologia molecolare sui ceppi di Sabin per progettare virus geneticamente stabili e definiti “hyper-attenuated”. Questi virus avrebbero caratteristiche comuni al ceppo di Sabin di tipo 3, ma sono stati geneticamente modificati nel dominio V della regione non codificante in 5’ per produrre una cassetta genica in cui sono state introdotte regioni del capside di altri sierotipi.
Fin ora, i virus così modificati hanno prodotto risultati soddisfacenti sia in termini antigenici che immunologici, e non hanno causato infezione attive in modelli di infezione in vivo, a differenza dei ceppi Sabin non modificati.
Per maggiori informazioni: New Strains Intended for the Production of Inactivated Polio Vaccine at Low-Containment After Eradication. Sarah Knowlson, John Burlison, Elaine Giles, Helen Fox, Andrew J. Macadam, Philip D. Minor. PLoS Pathog 11(12): e1005316.
A cura di Simona Purrello