Alla fine del 2018, uno scienziato della Southern University of Science and Technology di Shenzhen, ha annunciato la nascita di due gemelli il cui genoma era stato mutato tramite CRISPR durante il processo di fecondazione in vitro. La mutazione, indotta senza alcuna giustificazione medica, riguardava il gene del recettore CCR5 (C-C chemokine receptor type 5) ed aveva l’obiettivo di imitare l’effetto della mutazione CCR5-Δ32, nota per avere azione protettiva contro HIV. L’esperimento ha sollevato una serie di evidenti problemi etici sia perché questi bambini non avevano fattori di rischio noti, sia perché il fenotipo legato alle tre nuove mutazioni CRISPR indotte rimane ad oggi sconosciuto. Dati di letteratura suggeriscono che la naturale presenza della mutazione CCR5-Δ32, sebbene protegga nei confronti dell’infezione da HIV, riduce i sistemi di difesa verso altre malattie infettive come l’influenza. Un recentissimo studio, pubblicato su Nature medicine, ha valutato l’effetto della CCR5-Δ32 sulla mortalità utilizzando i dati dei registri di morte e di geno-tipizzazione della Biobanca britannica di 409,693 individui. L’analisi ha rivelato che la presenza in omozigosi di questa mutazione ha un effetto deleterio, in quanto negli individui con genotipo Δ32/Δ32 gli autori hanno stimato un aumento del 21% del tasso di mortalità prima dei 76 anni, rispetto agli individui con genotipi Δ32/+ e +/+ che, invece, mostravano tassi di mortalità simili.
Una interessante analisi di questo studio, inquadrata all’interno di una valutazione dei pro e contro che possono derivare dall’editing genetico, sia esso su CCR5 o su qualunque altro gene, è stata pubblicata nella sezione news & views dello stesso Nature medicine. L’autore, il Prof. Jeremy Luban (University of Massachusetts Medical School, USA), conclude che la considerazione più importante sollevata dal lavoro di Wei & Nielsen è che la generazione di mutazioni nel genoma umano comporta un considerevole rischio indipendentemente da quanto evidente sia il beneficio che queste mutazioni possano offrire.
Per maggiori informazioni:
https://www.nature.com/articles/s41591-019-0459-6
https://www.nature.com/articles/s41591-019-0481-8
Fonti:
-Wei X, Nielsen R. CCR5-∆32 is deleterious in the homozygous state in humans. Nat Med. 2019 Jun.
-Jeremy Luban. The hidden cost of genetic resistance to HIV-1. Nature Medicine, VOL 25, 878–883, Jun 2019