Recentemente abbiamo assistito al bombardamento mediatico determinato dall’allarme insalate pronte contenenti batteri resistenti agli antibiotici, l’argomento purtroppo non è nuovo, altri studi lo avevano già evidenziato in passato.
Oggi però, di fronte alla crescente esigenza di una alimentazione sana, bilanciata ma anche fast, il comunicato congiunto diramato dagli istituti tedeschi Julius Kühn e dall’ Istituto Federale Tedesco per la valutazione dei Rischi (BFR), che ha messo in evidenza la presenza di batteri resistenti nelle insalate, ha destato grande allarme.
Lo studio a cui ci si riferisce, è stato pubblicato sul numero di novembre di mBIO ed è stato condotto dai ricercatori del Julius Kühn Institute (Germania) i quali hanno caratterizzato il resistoma trasferibile di batteri associati ad insalata mista, rucola e coriandolo acquistati in supermercati tedeschi. I ricercatori hanno isolato da queste verdure Escherichia coli resistenti a tetracicline (TET), in particolare, quasi tutti gli isolati erano resistenti ad almeno una classe di antibiotici, e due isolati erano resistenti ad otto classi di antibiotici: TET, penicilline (AM e AMX), cefalosporine di terza generazione (CTX e CRO), fluorochinoloni (CIP, OFX e NA), aminoglicosidi (GM e S), sulfonamidi (SD), fenici (C) e trimetoprim (TMP). La maggior parte di E. coli resistenti a TET mostrava anche resistenza ad ampicillina ed amoxicillina (84%), e trimetoprim (73%).
Mediante real time PCR e Southern blotting i ceppi isolati sono stati caratterizzati per la presenza di geni di resistenza, integroni di classe 1 e plasmidi. I risultati hanno evidenziato la presenza, in E. coli TET resistente, di vari plasmidi di tipo IncF, IncI1, IncX1, IncU, IncN e IncHI1, tra i quali i più rilevati erano i plasmidi IncF.
Lo studio dimostra la presenza, in batteri isolati da prodotti consumati crudi, di una notevole diversità di plasmidi portatori di resistenze multiple ed auto-trasmissibili, che potrebbero svolgere un ruolo nella diffusione della resistenza antimicrobica.
Leggi l’articolo
The Transferable Resistome of Produce. Khald Blau et al. mBio, 2018.