Microbioma intestinale e malattie cardiovascolari

La composizione del microbioma intestinale gioca un ruolo chiave nelle malattie infiammatorie ed autoimmuni e la ridotta diversità dei microbiomi rappresenta, ormai, un tema comune nelle malattie infiammatorie. Recentemente è emerso, inoltre, come il microbioma possa svolgere un ruolo regolatore dell’infiammazione sistemica, della tolleranza al glucosio e della sensibilità all’insulina.

Un recente studio pubblicato su European Hearth Journal ha ipotizzato una relazione anche tra la composizione del microbioma intestinale e la rigidità arteriosa.

La rigidità arteriosa è un fattore predittivo indipendente di rischio cardiovascolare, specialmente negli individui con sindrome metabolica (MetS). La rigidità vascolare è una conseguenza delle alterazioni fisiopatologiche che coinvolgono vari elementi funzionali della parete vascolare ed il gold standard per la sua valutazione è la velocità dell’onda di polso (PWV, pulse wave velocity).

Lo studio ha quindi anali

zzato, nello specifico, l’associazione tra rigidità arteriosa, misurata da PWV e composizione del microbioma intestinale, in termini di: (i) rigidità arteriosa e diminuita eterogeneità della composizione del microbioma, e (ii) rigidità arteriosa e specifiche unità operative tassonomiche (OTU). Successivamente, il team di ricercatori, ha anche indagato se l’associazione tra rigidità arteriosa e microbioma potesse essere spiegata da specifici metaboliti circolanti prodotti dal microbioma intestinale, quali fenil-acetil-glutammina ed ossido di trimetilammina (già associati a malattie cardiovascolari) ed acido indol-proprionico (associato a MetS ma che potrebbe influenzare la rigidità arteriosa).

 

Immagine da Menni C. et al. European Heart Journal, 2018.

Lo studio, condotto su una coorte 617 donne di mezza età, ha evidenziato che la PWV era negativamente correlata all’eterogeneità del microbioma intestinale. Le associazioni tra la quantità di microrganismi, la diversità microbica e la PWV sono rimaste significative anche dopo l’aggiustamento per i livelli dei metaboliti derivati dall’intestino (acido indol- proprionico, ossido di trimetilammina e fenil-acetil-glutammina). I risultati dello studio mostrano che le caratteristiche del microbioma erano alla base dell’8,3% della variazione della velocità dell’onda del polso (PWV), mentre la resistenza all’insulina combinata con il grasso viscerale ne spiegava solo l’1,8%.  Lo studio ha ipotizzato che l’effetto della composizione del microbioma intestinale sulla PWV sia probabilmente dovuto al suo ruolo nella modulazione dell’infiammazione sistemica e che solo una parte di questo effetto venga captato misurando la proteina C-reattiva, l’insulino-resistenza e i fattori di rischio tradizionali per le malattie cardio-vascolari.

 

Questo risultato risulta rilevante in quanto la diversità e la composizione del microbioma intestinale sono fattori modificabili ed in larga misura modulabili dalla dieta ed anche mediante supplementazione probiotica; questo apre vie terapeutiche alternative, mirate al microbioma, atte a ridurre la rigidità arteriosa ed il rischio di malattie cardio-vascolari.

Fonte

Gut microbial diversity is associated with lower arterial stiffness in women. Menni C. et al. European Heart Journal. 2018 May 9.

Di |2018-06-29T00:20:41+02:0029/06/2018|
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