La valutazione in vitro degli antibiotici disponibili, da soli o in combinazione, richiede test di suscettibilità antimicrobica (AST) efficienti, in grado di valutare la morte batterica o l’ inibizione della crescita in base alla vitalità dei batteri esposti a concentrazioni variabili di antibiotici.
Un articolo pubblicato su Microbe (Volume 10, Number 12) illustra vari sistemi di AST, manuali ed automatici, e si sofferma sugli avanzamenti più recenti, come le metodiche molecolari, destinate a diventare uno strumento sempre più competitivo, soprattutto con l’avanzare delle tecnologie di sequenziamento e dell’espansione dei database contenenti tutti i geni del “resistoma”.
La resistenza ai farmaci potrà essere rilevata mediante AST di routine, in base alla misurazione di diverse caratteristiche molecolari, come l’attività di enzimi che degradano o modificano direttamente antibiotici, mutazioni geniche, cambiamenti nei profili delle componenti microbiche intracellulari o secrete (proteomica, metabolomica) o cambiamenti di espressione in risposta agli antibiotici (analisi del trascrittoma).
Si auspica che tali tecnologie diagnostiche innovative possano portare in futuro a prescrizioni di antibiotici sempre più mirate ai singoli pazienti e in particolare ai singoli agenti patogeni.
A cura di Simona Purrello